Spazi espositivi realizzati da collezionisti privati

Pubblicato il da Emma Fiorentino

Il termine ALT indica, generalmente, un divieto. In questo caso, oltre a incitare a una sosta di meditazione sull'arte contemporanea, è acronimo di "Arte Lavoro Territorio". ALT - Arte Contemporanea - Spazio Radici, è la nuova area inaugurata in provincia di Bergamo.

Lo storico opificio Italcementi, costruito nel 1883 e sapientemente restaurato e riqualificato da Ernesto Pirovano con un progetto che ha ricevuto importanti segnalazioni come la menzione a Istanbul (luglio 2005) al Convegno Mondiale di Architettura, offre oggi loft, vetrine, atelier e laboratori. ALT vuole rappresentare uno strumento per il territorio, aperto a pubblico, giovani, artisti nazionali e internazionali.

Lo spazio espositivo, dedicato all'arte contemporanea, ha 3.500 mt di spazi espositivi, un bookshop con saggi critici e libri d'arte, un ristorante e spazi per conferenze, dibattiti, incontri, eventi legati all'arte contemporanea.

Realizzato dal collezionista Tullio Leggeri per ricordare la figura di Fausto Radici, anch'egli collezionista di arte contemporanea, fortemente voluto da Elena Matous Radici, moglie di Fausto.

L'imprenditore scomparso era stato campione europeo di sci prima di dedicarsi completamente al Gruppo Radici, azienda di famiglia, leader europea nel settore chimico-tessile con unità operative in tutto il mondo.

Dalla grande passione per l'arte contemporanea nasce la sua collezione che, in occasione dell'apertura dell'ALT, è stata esposta nello "Spazio Radici". Questa spazia da Duchamp a Nino Calos, da Cattelan a Wiharso.

Tullio Leggeri (1940), architetto e costruttore, colleziona arte contemporanea dal 1968. Partner di vari artisti nella produzione e installazione delle loro opere, ha collaborato a realizzare le sculture di Sol LeWitt e Haim Steinbach e partecipato alle installazioni di Maurizio Cattelan, Enzo Cucchi, Ettore Spalletti (Padiglione Italia - Biennale di Venezia - 1997), Sislej Xhafa (Biennale di Siviglia 2004 e Biennale di Venezia 2005). Ha collaborato con la Fondazione Ratti, (John Armleder e Giulio Paolini), con "l'Arte all'Arte" (progetti di Olaf Metzel, Jannis Kounellis, Olafur Eliasson tra gli altri) e con Public Art Project di ArtBasel collaborando alle installazioni di Massimo Bartolini (Vedovamazzai) e Luca Vitalone. Ha collaborazioni con i musei di arte contemporanea Mart di Rovereto, Gamec di Bergamo, Castello di Rivoli e CeSAC di Caraglio. Ha collaborato con la Fondazione Prada e la Triennale di Milano.

Il comitato scientifico, coordinato da Tullio Leggeri, è costituito da Fabio Cavallucci, Giacinto di Pierantonio, Alessandro Rabottini e Paola Tognon, oltre a personalità del mondo dell'arte nazionale e internazionale e del territorio.

DuchampMarcel Duchamp's Fountain at Tate Modern by David Shankbone, London |
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M
Un vecchio opificio diventa uno spazio che ospita alcuni dei più importanti nomi dell’arte contemporanea mondiale, da Cattelan a Beecroft. Per proseguire la passione dell’imprenditore e<br /> collezionista Fausto Radici.<br /> Uno spazio assolutamente da visitare..<br /> www.italianguidebook.com
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